martedì 17 luglio 2012

Broome, la bella perla d’Australia

Giovedì 12 abbiamo salutato il Karijini NP e abbiamo tirato fino a Port Hedland, dove ci siamo riforniti: gasolio, spesa e dopo questa sosta tecnica di circa un’ora, ci siamo fatti altri 250km fino all’80 mile beach caravan park. Il nome della spiaggia non è dato a caso: immaginate una spiaggia larghissima, la cui riva è disseminata di pescatori con la loro canna da pesca e di cui non potete vedere la fine…. Beh, ce ne sono tante così  in Western Australia, ma solo questa è lunga 80 miglia!
Abbiamo deciso di passare solo una notte qui, e il giorno seguente, prima della partenza, Laura si è fatta tagliare i capelli da una professional hairdresser/ viaggiatrice neo zelandese.


Ce la siamo presa abbastanza comoda, e verso le 10 siamo partiti verso Broome. Dopo qualche ora di viaggio, arrivati nella cittadina, ci siamo diretti subito al visitor centre, dove dopo aver chiesto informazioni su cosa fare e vedere, abbiamo anche potuto consultare un tabellone con gli ultimi aggiornamenti di campsite disponibili nei carvan park della città. Credeteci, non ce n’erano molti (siamo ancora nel mezzo delle school holiday), ma abbiamo avuto la fortuna di trovare un campeggio per la notte, mentre per le altre 3 notti avevamo già prenotato in anticipo al Tarangau Caravan Park, appena dietro la famosa e bellissima Cable beach, dove siamo andati ad ammirare il tramonto appena messa giù la tenda.



Sabato e domenica è giorno di mercato a Broome: noi abbiamo scelto di visitarlo sabato mattina. Un bel mercatino vivace e allegro nel centro cittadino con tante bancarelle che vanno dal pane fresco alle perle, tutte rigorosamente sotto bellissime piante di frangipani in fiori…. La città ha viali pieni di queste piante ora in fiore! Sono spettacolari!


Dopo il nostro giro, via a Cable beach con asciugamani e crema solare per una sessione abbronzante più super tuffo nell’acqua fresca e cristallina. Dopo esserci abbrustoliti per un po’, abbiamo sentito la necessità di reidratarci, e per farlo non c’è posto migliore a Broome della Matso’s brewery (http://www.matsos.com.au/). Qui abbiamo sorseggiato degli assaggi di birra al mango, al ginger e per finire una botta di birra al chilli!! Mooolto hoooooooooooooot!!!!

Già al secondo giorno ci siamo fatti prendere dal vivere rilassato e vacanziero della città e quindi la sera cenettina a base di pesce al “The Zoo” e poi risate al cinema guardando “Ted”.



Programma della domenica? Gomme sgonfie a 18psi e via in spiaggia con la Pajero a vedere la camminata dei dromedari. Volevamo farla anche noi, ma era già tutto fully booked da un pezzo..




Dopo aver pranzato al Dragonfly, al centro di Broome con insalatina di calamari freschi buonissima, siamo andati a visitare il cimitero giapponese, che si trova accanto a quello musulmano e cristiano. Questi cimiteri testimoniano quanto Broome fosse già multiculturale nel passato: qui sono seppelliti per lo più pescatori di perle che soccombevano svolgendo il proprio lavoro. Fondata nel 1880, era una piccola città di frontiera che fiorì grazie al mercato perlifero, attirando così pescatori di perle cinesi e malesi, ma soprattutto giapponesi, riconosciuti come i migliori pescatori di perle che hanno contribuito a fare la ricchezza di quella che è oggi Broome: circa l’80% della madreperla usata nel mondo è prodotta qui.
Ovviamente le tecniche e il mercato durante gli anni sono cambiati: se una volta la madreperla si cercava a mare aperto in apnea, oggi ci sono veri e propri allevamenti che permettono di evitare quella che un tempo era la parte più rischiosa della pesca: l’immersione.
Nella storia di Broome ci sono purtroppo anche vicende vergognose che riguardano soprattutto lo sfruttamento, o meglio dire, lo schiavismo, nei confronti della comunità indigena. Molte volte, gli aborigeni erano costretti con la forza (uomini, ma anche donne) a rischiare la vita immergendosi in acque profonde e fredde alla ricerca delle perle.
Tutto l’equipaggiamento dei palombari era prodotto ed importato dall’Inghilterra: tutto veniva prodotto in base alla statura media di un adulto inglese… potete immaginare i disagi che un uomo giapponese, la cui stazza media è evidentemente più minuta, aveva ad indossare una divisa del genere.  L’equipaggiamento necessario per immergersi pesava mediamente 160kg.. la vita del pescatore non era per niente facile e le giornate venivano spese sott’acqua, da prima dell’alba al tramonto!!
La storia di Broome è davvero interessante e ne siamo rimasti colpiti: se anche voi avrete l’opportunità di visitarla, non perdete l’occasione di partecipare al Pearl Luggers Tour (http://www.pearlluggers.com.au/), dove vi mostreranno fotografie, equipaggiamenti del passato, spiegando anche molto accuratamente tutta la storia. Il tutto dura circa un’ora e questa interessante lezione di storia si conclude con un assaggio di ostrica perlifera marinata e nel poter tenere tra le vostre mani una perla grossa quanto un occhio, del valore di 100.000$! Che dite voi, l’avrò fatto il regalo a Laura?


La serata di domenica si è conclusa ancora una volta con la visione di un film, questa volta in un cinema speciale: il Sun Pictures (http://www.broomemovies.com.au/), il più antico cinema all’aperto ancora in attività nel mondo, fondato nel 1916!
Non c’è niente di più bello che vedere un film sotto un bellissimo cielo stellato, seduti su sdraio da spiaggia.



Lunedì, il nostro ultimo giorno a Broome, è stato dedicato al dolce far niente: grigliatina sulla spiaggia, ultimo supertuffo e ultima botta di tintarella da mare.



Oggi siamo ufficialmente tornati all’avventura, destinazione Windjana Gorge National park, che si trova sulla famosa Gibb river Road.

1 commento:

  1. Arrivederci a Windjana e .... attenti ai coccodrilli!
    Roberta da Sydney

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